giovedì 29 marzo 2007

dopo tante diatribe...pausa di riflessione

Disse l'Occhio: "Guardate che bella montagna abbiamo sul nostro orizzonte!". L'Orecchio tentò di udirla, ma non ci riuscì. Allora la Mano disse: "Sto cercando di sentirla, ma non la trovo". Fu la volta del Naso: "Non c'è nessuna montagna, perché non ne sento l'odore".
E tutti giunsero alla conclusione che l'Occhio era in errore.
(K. Gibran, fregata al blog di Chiara...)
La verità non è mai in un solo sogno, ma in molti sogni.
(Le mille e una notte)
Dopo cotante dissertazioni, e in vista di quelle che verranno di sicuro, direi che entrambe le citazioni sono molto valide: dopotutto, credo che la verità difficilmente sia nell'estremizzazione, in una solo aspetto della realtà (solo nella scienza, solo nella letteratura, solo in una teologia, nel parere di uno solo di noi...), piuttosto nell'equilibrio tra gli estremi, nel valore della pluralità, che non è relativismo assoluto, ma solo ammissione obiettiva che nessuno può capire tutto. La realtà è troppo multiforme e sfaccettata per essere rinchiusa in un pensiero, in una idea: sarà sempre una limitazione,ci si perderà sempre qualcosa (che sarebbe poi il feto di 30 giorni della poesia sul mio blog...eheh...).
Insomma, a volte bisogna confidare che l'Occhio dopotutto non sia totalmente scemo e dargli retta...

5 commenti:

Unknown ha detto...

Kahlil Gibran (جبران خليل جبران o Jibrān Khalīl Jibrān), poeta e filosofo libanese di religione cristiano-maronita (Wiki). Conosciuto per il suo testo più importante Il Profeta che ha molto di religioso, pur non inserendosi esattamente in nessuna religione, dato che parla di spirito, mente, natura etc (Wiki).

Questa citazione non l'ho trovata nel testo, ma credo che cmq rispecchi il pensiero dell'autore, il quale sembra avesse una visione abbastana ampia della realtà (parla di spirito, mente, natura etc) il che calza a pennello con quello che dice Gianluca: la realtà è troppo multiforme e sfaccettata per essere rinchiusa in un pensiero, in una idea: sarà sempre una limitazione,ci si perderà sempre qualcosa.
Per non perdersi quel qualcosa, secondo me, accettare il punto di vista di chi ha una sensibilità diversa dalla propria è un modo di fruire di una sfaccettatura della realtà che altrimenti risulterebbe invisibile (che è insomma quello che ha detto Gianluca alla fine, quindi ho scritto tanto quando me bastava scrive solo "sì"...)

Leonardo Francesconi ha detto...

Magari più che accettare un punto di vista altrui direttamente,può risultare più costruttiva una discussione in merito, comunque "sì".

Unknown ha detto...

Allora sì: fare una discussione in merito e accettare che esista un altro punto di vista.

GiaZ ha detto...

Giustissimo discorso. Forse l'unica verità certa è che la realtà è proprio multiforme e sfaccettata....D'altronde a pensarci,se si conoscesse sempre la verità assoluta,essa perderebbe presto di fascino..quasi "stuferebbe" diciamo..(per quanto bella possa essere).Sono il mistero e la domanda che ce fanno tirà avanti (questo atteggiamento nella scienza in particolare è proprio quotidiano).quindi bene,bravi,clap.

AndreaG ha detto...

Azz....sti commenti so' troppo lunghi per legegrli tutti...