mercoledì 17 ottobre 2007

Per non far morire il blog intelligente, ancora sulla scia di De Andrè, Ottocento

Cantami di questo tempo
l’astio e il malcontento
di chi è sottovento
e non vuol sentir l’odore
di questo motor
che ci porta avanti
quasi tutti quanti
maschi, femmine e cantanti
su un tappeto di contanti
nel cielo blu.

Figlia della mia famiglia
sei la meraviglia
già matura e ancora pura
come la verdura di papà.

Figlio bello e audace
bronzo di Versace
figlio sempre più capace
di giocare in borsa
di stuprare in corsa tu
moglie dalle larghe maglie
dalle molte voglie
esperta di anticaglie
scatole d’argento ti regalerò.

Ottocento
Novecento
Millecinquecento scatole d’argento
fine Settecento ti regalerò.

Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie!
Quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar!
E quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni!
E quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar!


Figlio figlio
povero figlio
eri bello bianco e vermiglio
quale intruglio ti ha perduto nel Naviglio?
Figlio figlio
unico sbaglio
annegato come un coniglio
per ferirmi, pugnalarmi nell’orgoglio.
A me! A me!
Che ti trattavo come un figlio...
povero me ...
domani andrà meglio...


Ein klein pinzimonie
wunder matrimonie
krauten und erbeeren
und patellen und arsellen
fischen Zanzibar
und einige krapfen
frùer vor schlafen
und erwachen mit walzer
und Alka-Seltzer fùr
dimenticar

[Un piccolo pinzimonio
splendido matrimonio
cavoli e fragole
e patelle ed arselle
pescate a Zanzibar
e qualche krapfen
prima di dormire
ed un risveglio con valzer
e un Alka-Seltzer per
dimenticar.]


Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie!
Quanti articoli di scambio
quante belle figlie da giocar!
E quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni!
E quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar!