venerdì 24 luglio 2009

Il trattamento del Dottor Tristan

Villiers de l'Isle-Adam è autore della seconda metà dell'800 (notare la critica attualissima al progresso e alla mentalità moderna); il racconto che pubblico è una versione abbreviata e tradotta da me de Le traitement du Docteur Tristan, pubblicato nei Racconti crudeli (Contes Cruels, 1883).



IL TRATTAMENTO DEL DOTTOR TRISTAN


A Jules de Brayer



Credi forse che queste ossa vivano, Figlio di Dio?
Isaia



Urrà! E’ fatta! Evviva! Forever!!! Il Progresso ci trascina nella sua corrente. Lanciati come siamo, ogni tentativo di frenata sarebbe un suicidio. Vittoria! Vittoria! La velocità incredibile del nostro slancio rende tanto nebuloso quel che ci circonda, che a stento abbiamo modo di distinguere altra cosa che la punta del nostro naso.
Per sfuggire all’orribile ipnotismo che porrebbe derivarne, c’è altro mezzo che chiudere definitivamente gli occhi? No. Nessun altro. Abbassiamo dunque le palpebre e – lasciamoci andare.
Quante scoperte! Quante invenzioni per tutti e per ogni evenienza! – L’umanità diventa, tra due diluvi, un fatto positivamente divino!
- Ma shhh! Ecco una novità! – Ecco ancora una novità!...Sempre!...Stavolta, sarà la medicina a illuminarci. Ascoltiamo! Uno stupefacente praticante, il Dr. T. Chavassus, ha appena scoperto un trattamento radicale per Ronzii, e ogni altro fastidio del canale uditivo. Guarisce persino le persone che capiscono male, malattia oggigiorno divenuta contagiosa. – Chavassus, infine, maestro di ogni meccanismo dell’orecchio umano, si rivolge, in maniera intellettuale, a quegli individui nervosi che sentono subito, come si dice, la pulce all’orecchio! - Calma i moti, ad esempio, che il ricevere “offese” desta ancora dietro l’appendice auricolare di certi esseri umani arretrati e troppo suscettibili! Ma il suo trionfo, la sua specialità, è la cura di coloro che “sentono Voci”, le Giovanna d’Arco, per intenderci – E’ questo il suo maggior motivo di pubblica stima.
Il trattamento del Dr. Chavassus è assolutamente razionale; il suo motto è “Tutto per il buon senso e con buon senso!” Niente più ispirazioni eroiche da temere, con lui. Questo principe del sapere, in caso di bisogno, non farebbe sentire ad un paziente neanche la voce della propria coscienza. E garantisce, dietro compenso, che ogni Giovanna d’Arco, passata sotto le sue illuminate mani, non sentirà più nessun tipo di Voce (neanche la sua), e che i tamburi dell’orecchio saranno, in lei, attutiti come ogni altro tamburo serio e razionale dovrebbe essere oggi.
Niente più slanci sconsiderati dovuti, ad esempio, all’eccitazione che i vecchi canti patriottici destano, morbosamente, nel cuore di qualche ultimo entusiasta! Niente più puerilità! Non dobbiamo più temere di riconquistare province senza criterio! Il Dottore è qui. Qualche lontano richiamo delle sirene della Gloria vi tormenta? Chavassus vi farà passare questi ronzii – Sentite nel silenzio accenti sublimi, come se l’anima del vostro paese vi parlasse?...Provate dei sussulti d’onore ribelle, quando il sentimento del coraggio vinto e della speranza indomabile dei grandi domani si accende nel vostro cuore, e infiamma i lobi delle vostre orecchie?... – Presto! Presto! Dal Dottore: vi toglierà questi fastidi!
Le sue sedute sono da due a quattro. E che uomo affabile! Affascinante! Irresistibile! – Entrerete nel suo studio, stanza adorna di quel decoro severo che conviene alla Scienza. Unico oggetto di lusso, una treccia di cipolle appesa ad un busto di Ippocrate, per indicare ai sentimentali che sono pronte a procurare, in caso di bisogno, dopo il successo, lacrime di gratitudine.
Chavassus vi indica una poltrona fissata al pavimento. Non appena vi ci adagiate comodamente, dei bruschi uncini, come artigli di tigre, bloccano ogni vostro minimo movimento. – Il Dottore allora vi guarda dritto in faccia per un po’, inarcando le sopracciglia, schioccando la lingua, con uno stuzzicadenti in mano, mostrandovi così il profondo interesse che destate in lui.
E improvvisamente, gettandosi sul vostro orecchio, vi applica la bocca. Poi, con un’intonazione inizialmente lenta e bassa, ma che non tarda a gonfiarsi come il tuonare della folgore, vi articola questa sola parola: “UMANITA’”. Con gli occhi sul cronometro, riesce, dopo 20 minuti, a pronunciarla 17 volte al secondo, senza intrecciare le sillabe: risultato ottenuto con innumerevoli veglie! Frutto di molti e pericolosi esercizi!
Ripete dunque questa parola, in quel modo sorprendente, al vostro orecchio: non che questo vocabolo abbia per lui un senso particolare! Al contrario! (Se ne serve, lui, solo come certi cantanti usano alcune parole nei loro gorgheggi, per schiarirsi la voce, ecco tutto). Ma egli gli attribuisce virtù magiche e sostiene che, dopo aver cullato, castrato e invischiato il cervelletto di un malato con quella parola, la guarigione è vicina.
Fatto ciò, passa all’altro orecchio e vi sussurra, con intonazione da canto tirolese, una sequela di Formule di sua creazione. Queste Formule giocano sulle desinenze di certi termini, oramai fuori moda e di cui è pressoché impossibile ritrovare il significato – ad esempio, parole quali: Generosità!... Fede!... Disinteresse!... Anima immortale!..., ed altre espressioni fantasiose del genere. Alla fine, lo ascoltate annuendo dolcemente, in una sorta di estasi beata.
Nel giro di mezz’ora, riempito così il vaso del vostro intelletto, occorre tapparlo, non trovate?...affinché il suo prezioso contenuto non evapori. Chavassus, perciò, giunto al momento che giudica opportuno, vi introduce nelle orecchie due fili elettrici trattati in maniera particolare, preparati e saturati di un fluido positivo di cui detiene il segreto. – Sssh! Fermi!...Egli schiaccia l’interruttore di una pila; la scintilla scatta nel vostro orecchio. Trentamila cimbali risuonano nel vostro cranio. Gli uncini e la poltrona lo scatto terribile di cui voi assaporate, interiormente, lo slancio contenuto.
Crac! E’ sufficiente. Vittoria!...Il timpano è sfondato – ovvero questo punto misterioso, questo punto malato, questo punto inquietante che, nel timpano del vostro miserevole orecchio, recava al vostro spirito quei ronzii di gloria, d’onore e di coraggio. – Siete guarito. Non sentite più nulla. Miracolo! L’Astrazione e le Formule coprono, in voi, ogni grido di collera davanti all’Ideale assassinato! L’amore esclusivo per la vostra salute e gli agi vi ispira un disprezzo illuminato di ogni offesa! Eccovi, ormai, a prova di 10000 schiaffi – FINALMENTE!!! Potete respirare. Chavassus vi dà un buffetto sul naso, in segno di guarigione; vi alzate; - siete LIBERO...
Se avrete qualche puerile ritorno di dignità, se, in un poche parole, dubiterete ancora, il Dottor Tristan, masticando il suo stuzzicadenti, assesterà in direzione dei vostri lombi un calcio deciso, che voi riceverete col cuore strabordante di gratitudine, guardando la treccia di cipolle. Eccovi rassicurato. Partirete dopo averlo coperto d’oro. Uscirete di lì freschi, riposati, lesti – con lo spirito del tutto libero da tutte quelle Voci vane e confuse che, ancora il giorno prima, vi perseguitavano. Sentirete il Buon Senso colare, come un balsamo, nel vostro essere. La vostra indifferenza...non conosce più frontiere. Siete consacrato da un ragionamento che vi rende superiore a ogni vergogna. Siete diventato un uomo dell’Umanità.